sabato 29 agosto 2009

I ricordi e la strada che è davanti a noi

"Figlio mio, - disse - dietro di noi non lasciamo dei ricordi, ma soltanto cose. I ricordi li portiamo dentro di noi, nel nostro cuore, sono brani della nostra vita e appartengono alla nostra persona e a Dio. Le cose possono essere tutt'al più un richiamo ai nostri ricordi, ma non possono diventare brandelli della nostra persona o della nostra vita. Le cose sono entità morte, e ci tengono attaccati al passato, al tempo che non c'è più; i ricordi invece sono nostri compagni di viaggio, camminano con noi e ci raccontano continuamente l'amore di Dio. Le cose ci fanno camminare con la testa rivolta all'indietro, i ricordi ci spingono a guardare alla strada che è davanti a noi, quella che porta scritto il nostro nome e conduce alla felicità."

(Ferdinando Rancan, In quella casa c'ero anch'io)

L'importante è non vivere sempre e solo di ricordi:

"vivere di ricordi non è un buon segno; è segno di vecchiaia o di poca libertà interiore"
(Ferdinando Rancan, idem)

giovedì 27 agosto 2009

Imparare a tacere per imparare a parlare

"Figlio mio - sembrava dirmi - le cose di Dio si comunicano con le parole, ma si capiscono col cuore; e il cuore più che con le labbra parla con gli occhi. Quando dentro di te Dio ti parla, senti che Egli ti sta guardando, e quando Dio ti guarda, ti dice cose più profonde di ogni parola; il suo sguardo è una luce dolcissima che illumina il cuore e ti fa comprendere ciò che le parole ti fanno soltanto conoscere. Le parole infatti vengono dalla mente, lo sguardo viene dal cuore; ed è nel sorriso degli occhi che puoi leggere le parole del cuore. Gli uomini di questo mondo parlano troppo e contemplano poco, per questo i loro occhi sono tristi, quando non sono addirittura spenti perché è diventato muto il loro cuore. E quando il cuore si spegne, gli occhi si fanno voraci di cose inutili e tristi, diventano finestre spalancate sul vuoto perché non conoscono l'amore. Bambino mio, il Signore ha voluto che io imparassi a tacere perché imparassi a parlare."

(Ferdinando Rancan, In quella casa c'ero anch'io)

In questo brano è Zaccaria a 'parlare con gli occhi', reso muto per non aver creduto, dall'angelo, che avrebbe avuto un figlio dalla moglie Elisabetta, "avanzata negli anni".

mercoledì 26 agosto 2009

Today is a gift!

"Yesterday is history.
Tomorrow is a mystery.
Today is a gift.
That's why it's called the present."

(from the movie Kung-fu Panda)