domenica 25 aprile 2010

Il proprio nome

“Farsi chiamare per nome o fare di tutto per farsi un nome?
[...]
Il nome non è un miraggio da raggiungere;
è una memoria da conservare.”

sabato 10 aprile 2010

Un po' di silenzio..

“La solitudine è il più straordinario mezzo per entrare in intimità con noi stessi. E, paradossalmente, la solitudine è anche il miglior mezzo per imparare a comunicare. Solo conoscendomi, cioè conoscendo la mia interiorità, posso parlare all'interiorità dell'altro.”

(Susanna Tamaro, Cara Mathilda)

venerdì 9 aprile 2010

Lavoro e professionalità

“Un lavoro è veramente professionale o meno a seconda di chi sono io; di che cosa ci metto dentro; e del perché lo faccio. Ed è da questa consapevolezza, e non dal plauso degli altri, che deriva la mia gratificazione; [...]”

(Amadio Caobelli, Lavorare in casa è bello?, Editoriale, in Fogli n.84)

giovedì 8 aprile 2010

Lavoro e Creazione

“«Il nostro lavoro non ha mai fine. Non ci è dato di completarlo. Chi riesce a completare il proprio lavoro? E’ così che va il mondo, Asher. Solo il Padrone dell’Universo completò la Sua opera. E ci viene detto che persino il Padrone dell’Universo ha bisogno dell’umanità per completare davvero la Creazione. Senza l’uomo, che cos’è Dio? E senza Dio, che cos’è l’uomo? Tutti hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a completare il lavoro della Creazione, che non è mai veramente compiuto. Tutti. Un artista, un Rebbe, tutti».”

(Chaim Potok, Il dono di Asher Lev)

mercoledì 7 aprile 2010

1 anno e 1 giorno

“[...] è un po’ una canzone che prende in considerazione quello che è successo, facendo delle profonde riflessioni su quello che ogni giorno nella nostra quotidianità pensiamo ci possa catturare, rapire.. cose banali e futili; e poi quando succede qualcosa di più importante viene rivalutato. Probabilmente noi con questo testo abbiamo voluto fare riferimento a questo e alle cose più importanti della vita, perché fanno emergere in noi il nostro senso di unità e allargano le nostre coscienze.”

“Tremano le mani mentre scavano
in cerca di un respiro nascosto,
una voce lontana;
tremano le gambe mentre vagano
lungo le strade che non riconosco più;
vacillano i miei progetti,
crollano le mie certezze,
non riesco a fermare questa voglia di urlare..
dovrò scavare nella mia identità
le fondamenta del prossimo giorno che verrà.

Ora non sento più in me,
quel senso di smarrimento e quel vuoto.
Ora non prego perchè
cerco l'orgoglio di alzarmi e risorgere qui.

Sotto le macerie lascio tutte le incertezze,
lascio le paure e le inutili amarezze,
lascio che il tempo mi porti con sé,
lascio che l'alba risplenda sulla mia città.

Ora non sento più in me,
quel senso di smarrimento e quel vuoto.
Ora non prego perchè,
cerco l'orgoglio di alzarmi e rinascere.

Credo nei sogni e non li lascio andare via,
leggo nei volti la volontà di reagire e combattere.”

(Maxiata, L'Aquila, 6 Aprile)

martedì 6 aprile 2010

lunedì 5 aprile 2010

Lacrime e sogni

“Your future will be clearer,
I want you to remember.

In each tear
there’s a lesson,
makes you wiser than before,
makes you stronger than you know;
and each tear
brings you closer to your dreams;
no mistake, no heartbreak,
can take away what you're meant to be
[…]
Love..
it makes you so much stronger;
it makes you so much wiser.
In each tear
and you're so close to your dreams and
no mistake, no heartbreak,
can’t take away what you’re meant to be.”

(Mary J. Blige ft. Tiziano Ferro, Each Tear)

domenica 4 aprile 2010

Gioia


“Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto;
e vi precede in Galilea».

Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.”

(dalla Sequenza Pasquale)

Augurissimi di BUONA PASQUA!!

sabato 3 aprile 2010

Silenzio

“[...] e lo seppellirò nel mio petto di roccia viva, da dove nessuno me lo potrà togliere, e lì, Signore, riposa!”
(S.Josemaría Escrivá)

venerdì 2 aprile 2010

"Ecce Homo"

Pilato era uscito fuori dal Pretorio e con un gesto della mano rivolto alla folla, fece avanzare Gesù gridando: ‘Ecco l’uomo!’. Infatti Gesù non c’era più, non era più lui. Quel rudere barcollante, che a mala pena si reggeva in piedi, era un cencio a brandelli. Una maschera di sangue e di dolore che i soldati hanno voluto arredare con le insegne della regalità! Quel casco di spine a mo’ di corona ficcato nella testa, quello straccio scarlatto sulle spalle scarnificate dai colpi, quella canna fessa infilata tra le mani legate ai polsi con una catena... tutto per incorniciare un volto tumefatto e livido, un povero corpo maciullato e straziato! [...] Mi fermai a guardarlo: di Gesù non restava più niente, se non la sua dignità maestosa e... i suoi occhi! Quello sguardo mi segue ancora. Erano occhi luminosi. Brillavano. Non per la febbre, non per le lacrime. Guardavano la folla senza rancore, senza desiderio di vendetta, senza atteggiamento di giudizio; guardavano come tante volte hanno guardato i malati, i lebbrosi, i poveri, i disgraziati. C’era in quello sguardo forza e severità, ma anche tanta tristezza, tanto dolore, tanta dolcezza! Erano occhi rivolti alla folla, ma guardavano uno a uno quei poveri sciagurati, entravano in ciascuno di loro come un raggio di luce in lotta con le tenebre più fitte.”

(Ferdinando Rancan, In quella casa c’ero anch’io)

giovedì 1 aprile 2010

Dio in dono

“Il suo amore era così grande, che nella sua Sapienza infinita trovò il modo di andarsene e di rimanere nello stesso tempo.”

(Javier Echevarría, Riflessioni sulla Settimana Santa)