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[...] Ogni violenza e pietà, ogni negazione e condivisione dell’alienità, ogni soppressione e celebrazione della cultura dell’estraneo sono in essa, rappresentate con suprema arte, in quell’ineguagliabile punto di conciliazione degli opposti che società arcaiche, nella loro inquieta ricerca intorno all’uomo, perseguivano seguendo vie misteriosissime. Dà l’arte di oggi - ogni arte - suggestioni di universalità paragonabili all’arte classica? Molto meno, di certo. Bisogna attingere ai vecchi maestri. Non trascurarli, almeno. Partire da loro. Dai messaggi di cui hanno disseminato la storia della nostra civiltà: le cui magie, ancora in parte non rivelate, l’accompagneranno fino alla sua fine.”
(Giovanni D’Alessandro)
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