Pensavo che forse la soluzione non è desiderare di meno.
Il desiderio è umano, fa parte di noi e proprio per questo non va messo da parte.
Che vita è una vita lacerata tra quello che faccio/devo fare e quello che desidero fare?
Che vita è la vita di chi si sforza continuamente di mettere da parte i propri desideri per fare quello che è bene fare?
Che vita piena invece la vita di chi si comporta bene e lo fa volentieri e sempre più spontaneamente!
Che vita piena la vita di chi si comporta bene e lo fa perché lo desidera!
“Perché lo faccio? Perché lo voglio! Perché mi va!”: il motivo migliore per fare qualcosa.
La soluzione allora non è desiderare di meno, ma desiderare meglio.
Non si tratta di agire contro i propri desideri, ma di indirizzare i propri desideri e coltivarli.
Si tratta di desiderare meglio..
Il desiderio è umano, fa parte di noi e proprio per questo non va messo da parte.
Che vita è una vita lacerata tra quello che faccio/devo fare e quello che desidero fare?
Che vita è la vita di chi si sforza continuamente di mettere da parte i propri desideri per fare quello che è bene fare?
Che vita piena invece la vita di chi si comporta bene e lo fa volentieri e sempre più spontaneamente!
Che vita piena la vita di chi si comporta bene e lo fa perché lo desidera!
“Perché lo faccio? Perché lo voglio! Perché mi va!”: il motivo migliore per fare qualcosa.
La soluzione allora non è desiderare di meno, ma desiderare meglio.
Non si tratta di agire contro i propri desideri, ma di indirizzare i propri desideri e coltivarli.
Si tratta di desiderare meglio..
3 commenti:
Mi viene in mente Socrate. Diceva che nessuno fa il male intenzionalmente, ma solo perchè non comprende ciò che è buono o giusto. Ma è solo pensando per proprio conto, cioè aspirando all'autonomia morale, che siamo in grado di ridurre il male fatto non intenzionalmente, rendendo la nostra anima il più virtuosa possibile. Per questo è fondamentale conoscere se stessi, per riconoscere il male e allontanarsene.
Il concetto di autonomia morale mi ha colpito, perchè l'ho ritrovata nel bushido, l'etica cavalleresca samurai. Vi si dice che è lo stesso samurai la misura del bene e del male, è lui stesso a decidere il giusto, senza dipendere dal giudizio altrui. Il principio potrebbe essere frainteso come decisione arbitraria: ritengo che stuprare sia giusto e lo faccio. In realtà si arriva ad essere samurai dopo molta meditazione e allenamento al controllo. Il principio significa che la giustizia coincide a tal punto con il samurai che se qulcuno gli spacciasse per giusta un'azione turpe, la riconoscerebbe immediatamente, nè avrebbe bisogno di confrontarsi con altri riguardo al grado di giustizia di un'azione.
Trovo affascinante la riflessione morale di uno Stato con una legge ingiusta: la legge stabilisce ciò che è reato, ma non sempre il suo operare coincide con il giusto. Se tu fossi cittadino di quello Stato e ti ordinassero di compiere un'azione ingiusta, che cosa faresti? Non bisogna risalire molto indietro nel tempo per avere concreti esempi nella nostra nazione o in quella tedesca.
indirizzarli forse verso mete concrete e raggiungibili, non coltivando desideri fuori dalla nostra portata!!
Aristotele diceva: "così come uno è, tale gli appare il fine"..
1sorriso carissime! :)
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