sabato 1 maggio 2010

S.Giuseppe lavoratore

“Lavorava a modo suo: con cura e precisione, senza fretta.
Ma ancor prima di ampliare la casetta aveva fatto il secchio per attingere l’acqua dal pozzo. Aveva messo in quel lavoro tutta la sua abilità. [...] Non risparmiò la fatica. Metteva sempre il cuore nella sua attività, questa volta tuttavia il lavoro del secchio divenne un autentico canto d’amore.”
(Jan Dobraczyński, L’ombra del Padre)

“Cleofa lo guardò con attenzione.
- Sei un magnifico artigiano, - disse -, ma penso che saresti più adatto a fare il cantore. Certuni prima lavorano, poi cantano, poi pregano. Ma per te il lavoro stesso è canto e preghiera...”
(Jan Dobraczyński, idem)

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