“Non credo alle analisi che coinvolgono intere generazioni. Ognuno di noi può, in ogni momento, per paura, per debolezza, venir meno di fronte a se stesso e agli altri. Non è accettabile, dunque, un discorso fatto per generazioni, sempre troppo comodo per tutti, apportatore di irresponsabilità quanto la consuetudine di attribuire alla società ogni male individuale. La responsabilità non è delle masse ma dei singoli uomini. E gli uomini possono rinascere in qualunque momento della loro esistenza sfalsando ogni analisi generazionale. Ciascun uomo può rinascere a quaranta, cinquanta, ottant’anni, non c’è limite di età per la rinascita. Ogni individuo è un uomo libero, fabbro della propria vita. E allora non c’è da aspettare interi ricambi generazionali per sconfiggere l’ingiustizia e il male della società, un compito che spetta a ciascuno di noi compiendo fino in fondo la propria parte di bene, ciascuno al proprio posto, che è quello in cui ci si trova qui e adesso, senza pretese particolari, in ogni momento della propria esistenza. La vita è una cosa seria, un’incarnazione assoluta, non si può distaccarsene come non si può rifiutare la propria carne: in ogni istante, con le sue gioie, le sue sconfitte, i suoi dolori.”
(Ferruccio Parazzoli)
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