"[...] c'è qualcosa in più nel diventare genitori. Avere un figlio non unisce la coppia, come recitano molti luoghi comuni. E' un percorso di crescita personale e a due che comporta un impegno costante, un perenne mettersi in discussione. La stanchezza che un bambino piccolo causa continuamente gioca brutti scherzi, tira fuori i lati peggiori del reciproco carattere. Il mantra da ricordarsi in questi momenti è: 'Poi passa'.
Una donna che tenta da un'ora e mezza di far mangiare il bambino ha l'insulto facile. Se poi sente l'uomo che osa lamentarsi di essere stato tutto il giorno al lavoro, insieme a persone adulte che mangiano da sole, a parlare di argomenti che non siano pappe e creme da culo... Beh, il vaffa mette il pilota automatico.
Però c'è lui: il bambino. C'è la consapevolezza di aver creato insieme una meraviglia. Una persona. Una vita. Un esserino che è un erogatore incessante di sentimenti, che vi ama incondizionatamente, che si appoggia completamente a voi. E' un legame che va al di là di tutto, che dà un senso molto più profondo al semplice 'stare insieme'. Siete i pilastri sui quali si appoggerà per costruire se stesso. La sensazione di avere tra le mani la sua vita rende il legame a due completo, necessario. Essere felici allora diventa qualcosa di più di un desiderio egoistico, è una sorta di dovere verso di lui. Più felicità ha intorno, più ne assorbe, più sarà allenato a riconoscerla e a perseguirla.
Credo sia questa la consapevolezza che accompagna la coppia dopo un figlio. Sapere che due più uno non è un'addizione, ma una moltiplicazione. Di amore. Di cose belle."
(Chiara Cecilia Santamaria, Quello che le mamme non dicono)
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