mercoledì 7 aprile 2010

1 anno e 1 giorno

“[...] è un po’ una canzone che prende in considerazione quello che è successo, facendo delle profonde riflessioni su quello che ogni giorno nella nostra quotidianità pensiamo ci possa catturare, rapire.. cose banali e futili; e poi quando succede qualcosa di più importante viene rivalutato. Probabilmente noi con questo testo abbiamo voluto fare riferimento a questo e alle cose più importanti della vita, perché fanno emergere in noi il nostro senso di unità e allargano le nostre coscienze.”

“Tremano le mani mentre scavano
in cerca di un respiro nascosto,
una voce lontana;
tremano le gambe mentre vagano
lungo le strade che non riconosco più;
vacillano i miei progetti,
crollano le mie certezze,
non riesco a fermare questa voglia di urlare..
dovrò scavare nella mia identità
le fondamenta del prossimo giorno che verrà.

Ora non sento più in me,
quel senso di smarrimento e quel vuoto.
Ora non prego perchè
cerco l'orgoglio di alzarmi e risorgere qui.

Sotto le macerie lascio tutte le incertezze,
lascio le paure e le inutili amarezze,
lascio che il tempo mi porti con sé,
lascio che l'alba risplenda sulla mia città.

Ora non sento più in me,
quel senso di smarrimento e quel vuoto.
Ora non prego perchè,
cerco l'orgoglio di alzarmi e rinascere.

Credo nei sogni e non li lascio andare via,
leggo nei volti la volontà di reagire e combattere.”

(Maxiata, L'Aquila, 6 Aprile)

2 commenti:

Lau :D ha detto...

fa riflettere...

Don Mario ha detto...

«...dovrò scavare nella mia identità»
vale per tutti; per i tanti terremoti che Dio permette nella nostra vita.

Grazie.