“Amava parlare e parlava bene, ornando il suo discorso con vezzeggiativi e proverbi che, così pareva a Pierre, egli stesso inventava; ma la principale attrattiva dei suoi racconti consisteva in questo: che nel suo linguaggio i più semplici avvenimenti, qualche volta quegli stessi a cui Pierre assisteva, senza notarli, acquistavano un carattere di solenne bellezza. Amava ascoltare le favole che un soldato raccontava durante le sere (sempre le medesime); ma più di tutto amava ascoltare dei racconti sulla vita vera. Sorrideva di gioia, ascoltandoli, intercalava delle parole e faceva delle domande che tendevano a chiarire nella sua mente la bellezza di quanto udiva. Non aveva affezioni, amicizia, amore, nel senso che Pierre dava a queste parole; ma viveva con amore e amava tutto ciò con cui la vita lo faceva incontrare, soprattutto l’uomo, - non un qualsiasi uomo determinato, ma quegli uomini che aveva davanti agli occhi.”
(Lev Tolstoj, Guerra e pace)
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