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giovedì 29 luglio 2010

Sforzo e soddisfazione

“«Sai, ho pensato tante volte, se noi due avessimo dovuto passare la vita in una casupola da minatori, con la sola camera da letto e la cucina, avremmo quadrato alla perfezione. La gran vita non fa per noi. Sono immensamente felice di poter essere di nuovo la moglie di un lavoratore.»
Lui, mangiando, ascoltava col sorriso, e si sentiva a poco a poco rinfrancare. Lei seguitò, gomiti sul tavolo e mento tra le mani: «Sai, ho pensato a tante cose in questi ultimi giorni. Prima, avevo la mente ostruita, anchilosata. Ma appena ci siamo rimessi d'accordo tutto m'è parso così chiaro. E' solo quando le cose che vogliamo ottenere richiedono da parte nostra un grave sforzo che diventano preziose. Quando ti cadono in grembo non danno soddisfazione. Ricordi ad Aberalaw, quando incontravi tante difficoltà... Adesso, mi pare che tutto ricominci, per noi. E' questa, la vita che ci vuole per noi due. E sono tanto felice!»
«Davvero, Tina? Fa piacere sentirti parlare così.»
Ella lo baciò. «Mai stata in tutta la mia vita più felice che in questo momento.»”
(A.J.Cronin, La cittadella)

mercoledì 28 luglio 2010

1sorriso! :)

“Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.”

(una frase di Chaplin)

lunedì 28 giugno 2010

Alle donne..

“[...] un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell'umanità.

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta «sponsale», che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.”

(Giovanni Paolo II, Lettera alle donne)

martedì 5 gennaio 2010

Il tempo che mi appartiene

“— E che dire, — seguitò St. Clare, parlando in astratto ma con molta emozione, — di qualcuno che, chiamato invano dal suo cuore, dalla sua istruzione, dai bisogni della società, a qualche nobile scopo si è contentato di andare alla deriva, sognatore inutile e spettatore neutrale delle lotte, delle angosce e delle ingiustizie degli uomini, quando avrebbe potuto fare la sua parte?
— Direi, — osservò la signorina Ophelia, — che dovrebbe pentirsi e cominciare adesso.
— Sempre pratica e dritta allo scopo! — commentò St. Clare col volto illuminato da un sorriso. — Tu non mi lasci mai tempo per le considerazioni generali, cugina mia: mi riporti in quattro e quattr’otto al tempo presente; hai sempre in mente una specie di eterno adesso.
Adesso è il solo tempo che mi appartiene. —”

(Harriet Beecher Stowe, La capanna dello zio Tom)

mercoledì 9 dicembre 2009

giovedì 5 novembre 2009

"Tutto ciò con cui la vita lo faceva incontrare"

“Amava parlare e parlava bene, ornando il suo discorso con vezzeggiativi e proverbi che, così pareva a Pierre, egli stesso inventava; ma la principale attrattiva dei suoi racconti consisteva in questo: che nel suo linguaggio i più semplici avvenimenti, qualche volta quegli stessi a cui Pierre assisteva, senza notarli, acquistavano un carattere di solenne bellezza. Amava ascoltare le favole che un soldato raccontava durante le sere (sempre le medesime); ma più di tutto amava ascoltare dei racconti sulla vita vera. Sorrideva di gioia, ascoltandoli, intercalava delle parole e faceva delle domande che tendevano a chiarire nella sua mente la bellezza di quanto udiva. Non aveva affezioni, amicizia, amore, nel senso che Pierre dava a queste parole; ma viveva con amore e amava tutto ciò con cui la vita lo faceva incontrare, soprattutto l’uomo, - non un qualsiasi uomo determinato, ma quegli uomini che aveva davanti agli occhi.”

(Lev Tolstoj, Guerra e pace)

lunedì 2 novembre 2009

Bellezza che 'affiora' dall'interno

"Come ad un tratto, quando si accende la luce all'interno, appare con una bellezza inattesa e sorprendente, sulle pareti di una lanterna dipinta e arabescata, quel lavoro complicato, artistico e fine, che pareva prima grossolano, oscuro e privo di senso, così di colpo si era mutato il volto della principessina Maria. Per la prima volta tutto quel lavorío interno, puro, spirituale, di cui aveva vissuto fino allora, affiorava. Tutto quel lavorío interno, quel malcontento di sé, le sue sofferenze, la sua aspirazione verso il bene, la sua rassegnazione, l'amore, il sacrificio di se stessa, tutto questo splendeva ora in quegli occhi luminosi, nel fine sorriso, in ogni tratto del suo volto delicato."

(Lev Tolstoj, Guerra e pace)

venerdì 2 ottobre 2009

L'amore e i suoi tempi

"Ogni giorno nasce un fiore / dentro al giardino dell'amore,
ogni giorno cose nuove / dentro al giardino del mio cuore;
non è mai uguale / cambia il vento e arriva il temporale,
non è mai normale / lacrime che un sorriso può asciugare.
Ogni giorno nasce il sole / dentro al giardino dell'amore,
ogni giorno c'è da fare / dentro al giardino del mio cuore;
non è mai uguale / quante spine ed erba da strappare,
non è mai normale / e poi imparare a perdonare.

...il tempo dell'amore
gira piano come la terra intorno al sole,
gira piano per non far scoppiare il cuore,
piano verso l'eternità...

Ogni giorno annaffio un fiore / dentro al giardino del tuo cuore;
non è mai uguale / e poi seminare e poi aspettare,
non è mai normale / e poi silenzio e poi nuove parole.

...il tempo dell'amore
non ha fretta come la terra intorno al sole,
non ha fretta per non far scoppiare il cuore,
non ha fretta l'eternità..."

(Luca Carboni, Il tempo dell'amore)