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domenica 6 febbraio 2011

"Donami il mio domani"

“Mamma
ho sette settimane
ti parlano per ore ed ore
e tu sola nel tuo dolore
mamma
non sto a tergiversare
se ti dico che ti sento
che ridi fuori e muori dentro
mamma
non credere non sia capace
di amarti e già parlarti
con la mia coscienza sottovoce
che cresce...

Donami
dona mani
e amami
donami
il mio domani

Mamma
ho troppa voglia di abbracciarti
le mani tese qui a cercarti
e il tuo respiro addormentarmi
mamma
e quante gite al mare
potremo fare e tu a nuotare
mi insegnerai in un’estate
mamma
no non credere non sia capace
di amarti e già parlarti
la tua coscienza è la mia voce
che cresce
e se tace
rinasce con te

Donami
dona mani
e amami
donami
il mio domani
donami
le tue mani
e chiamami
e amami
nel mio domani

E anche se tu non mi ascolti
e con la legge nei pugni mi allontani
sentirai che c’è
che vivo sempre in te...

Donami
il mio domani
e chiamami
e amami
con le tue mani

No non spegner la mia luce
credi il buio sarà un grido atroce
nella tua vita l'eco di una voce
la mia voce...

Donami
il mio domani
mamma
donami”

(Carisma, Donami)

martedì 31 agosto 2010

La preghiera è inutile

"PRODUCE" QUALCOSA DI MOLTO IMPORTANTE SOLO SE "NON SERVE" A NIENTE E A NESSUNO

“Mi rendo conto che il titolo di questa pagina è provocatorio e potrebbe essere male inteso.
Ma tu cerca di seguirmi in questo semplice ragionamento.
Fatti una domanda: quale madre sarebbe contenta di sentirsi dire da suo figlio che il bacio con la quale egli la saluta è per lui "utile" per qualche secondo fine: supponiamo per essere perdonato della sua ultima disobbedienza, o per ottenere la mancia o un regalo?
Perché devi pensare che Dio sia così meschino da compiacersi di una preghiera "a contratto" o addirittura "a ricatto"?
In un mondo in cui la vita umana è sempre più esposta alla dimensione quasi esclusiva dell’utile commerciale e della legge della produttività, per cui vale solo quanto produce qualcosa di buono e quanto è commercialmente valutabile in termini di convenienza, la custodia degli spazi residui della gratuità, della gratitudine, del dono disinteressato, diventa sempre più necessario alla sopravvivenza di qualcosa che possa dirsi veramente umano.
A che cosa "serve" una sinfonia di Beethoven o un capolavoro di Michelangelo?
La preghiera dovrebbe essere qualcosa di diverso e "servire" a qualcosa d’altro?
Essa fa parte dell’ordine dei fini e non dei mezzi: non va strumentalizzata e resa "utile" per qualcosa d’altro, fosse pure la famosa "salvezza dell’anima".
So che ci sono stati dei santi che hanno scritto interi trattati spirituali su "Il gran mezzo della preghiera". Continuo a ritenere, tuttavia, che è necessario capire bene quanto si vuol dire con questa espressione. In realtà la preghiera è preziosa e produce un bene immenso che è appunto la partecipazione alla suprema "inutilità" di un Dio che è amore gratuito, e incondizionato dono di sé.
La preghiera cambia il tuo cuore, guarisce le tue ferite, consola la tua vita, purifica i tuoi pensieri, ti apre all’accoglienza dei doni di Dio, arriva perfino ad ottenere miracoli: ma tutto questo avviene solo quando è preghiera autentica, cioè quando l’efficacia del "gran mezzo" della preghiera scaturisce dalla sua autenticità di puro e semplice atto d’amore per il Signore, e come tale rifiuta ogni considerazione magica o superstiziosa del rapporto strumentale tra prestazione religiosa offerta e beneficio ottenuto.
Ti sembra possibile credere a un Dio che vive e compie ogni cosa per puro suo interesse personale? Un Dio che avrebbe il suo tornaconto dalla nostra obbedienza alle sue leggi e si nutrirebbe del fumo dei nostri olocausti e dei nostri sacrifici, come se ne avesse fame?
Già la predicazione profetica, nella antica alleanza, annunciava la falsità radicale di questo modo di concepire e di vivere il culto e la preghiera.
[...] Che la tua preghiera sia sempre un arrendersi sfiduciale nella bontà del Padre che sa cosa è buono per te, anche se è bello che tu, nella tua fiducia filiale, gli chieda ciò che ritieni per te desiderabile.”

(Mons. Diego Coletti, Pregate, fratelli e sorelle...)

lunedì 28 giugno 2010

Alle donne..

“[...] un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell'umanità.

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta «sponsale», che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.”

(Giovanni Paolo II, Lettera alle donne)

giovedì 1 aprile 2010

Dio in dono

“Il suo amore era così grande, che nella sua Sapienza infinita trovò il modo di andarsene e di rimanere nello stesso tempo.”

(Javier Echevarría, Riflessioni sulla Settimana Santa)

domenica 7 febbraio 2010

Regole di vita (musicale)

“Se tutti volessero essere primi violini, non riusciremo mai
a mettere insieme un’orchestra.
[...]
Ama il tuo strumento, ma non cedere alla vanità nel considerarlo
lo strumento supremo e unico.
Ricorda che ve ne sono altri, e altrettanto belli.
[...]
Vai all’aria aperta appena puoi!!!
[...]
Sii modesto!! Ancora non hai inventato né pensato nulla
che non abbiano già inventato o pensato altri prima di te.
E se così invece fosse, lo dovresti considerare come un dono
del cielo, che devi condividere con gli altri.
[...]
Venera l’antico, ma va incontro al nuovo con tutto il tuo cuore.
Non covare pregiudizi [...].
Non giudicare una composizione al primo ascolto.
[...]
Se la tua musica è venuta dall’intimo e così l’hai sentita,
anche sugli altri farà lo stesso effetto.
[...]
La diligenza e la perseveranza ti faranno ascendere sempre più in alto.
[...]
Senza entusiasmo nulla riesce bene nell’arte.
[...]
Non si finisce mai di imparare.”

(Robert Schumann, Regole di vita musicale)

mercoledì 13 gennaio 2010

Seguire una stella


“Io sono uno dei Magi, anch’io ho preso di mira
una stella, anch’io sto sognando una meta.
Sognare di seguire una stella, poterlo fare, oggi
come allora, quando il cielo chiamò a raccolta
gli uomini e un angelo invitò la terra ad accogliere
il dono che dall’alto arrivava, è desiderare di vivere.”

(Gennaro Matino)

domenica 13 dicembre 2009

Verso il Natale



“[...] Il nulla prese forma perché passò tra le mani dell'Amore. Fu un progetto d'amore a trasformare il nulla in creato. Senza amore non c'è alcuna potenza, e Dio è onnipotente perché è onniamante. [...] Ora, questo progetto prevede una gradualità di bene e di bellezza, culminante in quell'essere che porta in sé l'immagine e la somiglianza del Creatore. Il nulla prese forma dall'Amore e culminò nell'essere umano, creato libero e capace di amare. [...]
Maria [...] porta a compimento quello stesso progetto che Dio aveva iniziato dal nulla. Maria dà nuovamente una forma umana all'amore che sta all'origine di tutto. Le dà una forma che ci assomiglia. [...] La vita di Maria è un esempio di servizio, e "servire" è un modo umilissimo di tradurre nel concreto la parola "amare", che altrimenti resta sospesa nell'aura dei propositi e dei sogni.
Il Natale di Gesù ci invita a trasformare il dono immenso della sua presenza in un compito di servizio.”

(don Agostino Clerici, Verso il Natale)

mercoledì 2 dicembre 2009

Le cose più piccole

“Apriamo gli occhi. Sbadigliamo. Ci alziamo. Bagno e doccia. Facciamo colazione. Ci vestiamo. Ci pettiniamo. Ci trucchiamo. Usciamo o restiamo in casa. Giochiamo. Studiamo. Lavoriamo. Scriviamo romanzi. Parliamo. Litighiamo. Mangiamo. Dormiamo. Leggiamo. Urliamo. Ridiamo. Piangiamo. Impariamo a vivere ed insegniamo a farlo. Impariamo ad amare ricominciando sempre da capo. Scriviamo lettere che non spediremo mai. Ascoltiamo gli altri. Ascoltiamo noi stessi.
Ci ricordiamo degli amici e ci dimentichiamo di noi o viceversa.
Ci guardiamo allo specchio eppure disegniamo spesso un’altra immagine di noi.Passiamo le giornate e non ci accorgiamo, che in ogni piccolo invisibile gesto, diamo più di quanto pensiamo, ed è quel gesto che dà forma alla nostra vera immagine, anche se lo specchio di tutti i giorni ce ne rimanda incessantemente un’altra.

Ogni frammento della nostra vita è una storia da raccontare, che sia un verso o un romanzo epico.
Nessuna bellezza è data dall’altezza.
Nessuna bellezza è data solo da uno specchio.
Nessuna bellezza è data solo da noi stessi.

“Si dà soprattutto quando non ci si accorge di dare…”. E spesso sono le cose più piccole.

La bellezza di quello che siamo è data dall’immagine che dipingiamo giorno dopo giorno sulla tela della vita.
E sono i piccoli momenti in un'intera giornata, una singola parola detta o scritta, i piccoli sguardi, i piccoli gesti…che danno vita all’intero quadro.
Perché…pensiamoci un attimo…se cade una statua di cristallo, essa si frantuma in mille pezzi. Ma se cade il più piccolo frammento di quella statua, esso non si frantuma, ma rimane intero.”

mercoledì 26 agosto 2009

Today is a gift!

"Yesterday is history.
Tomorrow is a mystery.
Today is a gift.
That's why it's called the present."

(from the movie Kung-fu Panda)