lunedì 28 settembre 2009

Vita e morte

"«Ho l'impressione, Nonna Rosa, che abbiano inventato un ospedale diverso da quello che esiste veramente. Fanno come se si venisse all'ospedale solo per guarire. Mentre si viene anche per morire.»
«Hai ragione, Oscar. E credo che si commetta lo stesso errore per la vita. Dimentichiamo che la vita è fragile, friabile, effimera. Facciamo tutti finta di essere immortali.»"

(Eric-Emmanuel Schmitt, Oscar e la dama in rosa)

domenica 27 settembre 2009

"Passo dopo passo"

"Mi trascino in avanti, voglio vedere per la prima volta i dintorni del Lager - o meglio: vederli per la prima volta da uomo libero. Vado così nella natura, nella libertà. «Nella libertà», mormoro, rimuginando queste parole; ma non riesco semplicemente a capire. La parola libertà era troppo logorata dai nostalgici sogni di lunghi anni e il concetto troppo pallido; confrontato con la realtà, si dissolveva. La realtà non penetra ancora nell'intimo della coscienza: non la si può comprendere bene.
Arrivo in un prato. Qui vedo fiori sbocciati. Ne prendo atto, ma nulla giunge «al sentimento». La prima piccola scintilla di gioia scocca quando noto un gallo; le penne della sua coda hanno colori meravigliosi. Ma è solo una scintilla di gioia; non partecipo ancora del mondo. Siedo all'ombra di un castagno, su una panchina; Dio sa qual è l'espressione del mio volto. In ogni caso, il mondo non provoca ancora nessuna impressione.
La sera, quando i camerati affluiscono di nuovo alla vecchia capanna di terra, si ritrovano, s'interrogano a vicenda, furtivamente: «Tu, dì un po' - sei stato felice oggi?». E si confessano - pieni di vergogna, perché non sanno ancora che a tutti è andata così - «Onestamente: no!». Avevamo letteralmente dimenticato la gioia e dovevamo prima riimpararla.
[...]
Passano giorni, molti giorni, finché si scioglie non solo la lingua, ma qualcosa all'interno. Allora avvertiamo che una breccia si è aperta nella barriera, quello strano ostacolo dal quale tutti eravamo fino allora impediti. Poi, un giorno, qualche tempo dopo la liberazione, cammini in aperta campagna, per chilometri e chilometri, attraverso prati fioriti, fino alla borgata nelle vicinanze del Lager. Allodole s'alzano in volo, si librano in alto; senti risuonare il loro canto e la loro gioia, là in alto, nello spazio infinito. Non c'è nessuno, lì vicino, intorno a te, vi sono vasti campi e il cielo e il canto delle allodole e l'infinito. Allora non prosegui più in questo infinito, ti fermi, ti guardi intorno e volgi gli occhi verso l'alto e cadi in ginocchio. In quest'attimo non sai molto di te, né del mondo; senti in te una frase sola, e sempre quella, ripetuta: «Dal profondo chiamai il Signore ed Egli mi rispose dai liberi spazi» (Sl 118,5). - Quanto tempo sei rimasto là, in ginocchio, quanto spesso hai ripetuto questa frase - il ricordo non può dirlo... Ma in questo giorno, in quest'ora, è cominciata la tua nuova vita, e tu lo sai. Passo dopo passo, non altrimenti, penetri in questa nuova vita, ridiventi uomo."

(Viktor E. Frankl, Uno psicologo nei lager)

sabato 26 settembre 2009

Il mistero del dolore umano

"Il dolore dell'uomo somiglia al comportamento dei gas; come una certa quantità di gas, posta sotto pressione, riempie in ogni caso uno spazio vuoto, indipendentemente dalla sua grandezza, così il dolore, grande o piccolo che sia, riempie in ogni caso l'animo dell'uomo, la coscienza umana."
(Viktor E. Frankl, Uno psicologo nei lager)

"Spesso dobbiamo semplicemente stare vicino a chi soffre, inchinandoci davanti al mistero della sua sofferenza."

(Giancarlo Cavalleri, Il mistero del dolore, in Fogli n.114)

venerdì 25 settembre 2009

Dio a me

"Scrivimi... / quando il vento avrà spogliato gli alberi / gli altri sono andati al cinema / ma tu vuoi restare sola / poca voglia di parlare allora... / Scrivimi... / servirà a sentirti meno fragile / quando nella gente troverai / solamente indifferenza / tu non ti dimenticare mai di me...
E se non avrai da dire niente di particolare / non ti devi preoccupare / io saprò capire / a me basta di sapere / che mi pensi anche un minuto... / perché io so accontentarmi anche di un semplice saluto / ci vuole poco / per sentirsi più vicini.
Scrivimi... / quando il cielo sembrerà più limpido / le giornate ormai si allungano / ma tu non aspettar la sera / se hai volgia di cantare / scrivimi... / anche quando penserai / che ti sei innamorata.
Tu non ti dimenticare mai di me...
E se non sai come dire / se non trovi le parole / non ti devi preoccupare / io saprò capire / a me basta di sapere / che mi pensi anche un minuto / perché io so accontentarmi anche di un semplice saluto / ci vuole poco / per sentirsi più vicini.
Scrivimi... / anche quando penserai / che ti sei innamorata...
Tu scrivimi."
(Nino Buonocore, Scrivimi)

mercoledì 23 settembre 2009

L'infinito negli occhi di un bambino

"Se si sente il bisogno di qualcosa di grandioso, di infinito, di qualcosa che ci faccia sentire la presenza di Dio, non c'è bisogno di andare lontano per trovarlo. Penso a volte di vedere qualcosa di più profondo e di infinito, di più eterno che nell'oceano, negli occhi di un bimbo, quando si sveglia al mattino, e ride, perché vede il sole che splende sulla sua culla."

(Vincent Van Gogh)

martedì 22 settembre 2009

Matematica e poesia

"Chi non ha mai avuto occasione di approfondire la conoscenza della matematica, la confonde con l'aritmetica e la considera un'arida scienza. In realtà è una scienza che richiede molta immaginazione. Uno dei più grandi matematici del nostro secolo osserva giustamente che è impossibile essere matematico senza avere l'animo del poeta. E' necessario rinunciare all'antico pregiudizio secondo il quale il poeta deve inventare qualcosa che non esiste, che immaginazione e invenzione sono la stessa cosa. A me pare che il poeta deve soltanto percepire qualcosa che gli altri non percepiscono, vedere più lontano degli altri. E il matematico deve fare la stessa cosa."
(Sof'ja Vasilyevna Kovalevskaya)

lunedì 21 settembre 2009

Matematica e mistero

"All'inizio e alla fine abbiamo il mistero. Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio. A questo mistero la matematica si avvicina, senza penetrarlo."
(Ennio De Giorgi)

domenica 20 settembre 2009

Wedding

"Il segreto della felicità coniugale è racchiuso nelle cose quotidiane, e non in fantasticherie. Consiste nel saper scoprire la gioia intima del ritorno al focolare, dell'incontro affettuoso coi figli; nel lavoro di ogni giorno a cui collabora tutta la famiglia, nel buonumore dinanzi alle difficoltà, che vanno affrontate con spirito sportivo; ed anche nel saper approfittare di tutti i progressi offertici dalla civiltà per rendere la casa accogliente, la vita più semplice, la formazione più efficace. [...]
Non smetto mai di dire, a quanti sono stati chiamati da Dio a formare una famiglia, che si amino sempre, che si amino con l'amore appassionato di quando erano fidanzati. Che povera idea ha del matrimonio - che è un sacramento, un ideale e una vocazione - colui che pensa che l'amore finisce quando iniziano le pene e i contrattempi che la vita porta sempre con sé. E' proprio allora che il legame di affetto si rafforza. La pena delle tribolazioni e delle contrarietà non è capace di spegnere il vero amore: unisce di più il sacrificio generosamente condiviso."
(Josemaría Escrivà, Colloqui)

giovedì 17 settembre 2009

Semplicemente vivere

"And while Cinderella and her prince did live happily ever after... the point, gentlemen, is that they lived."

(from the movie Ever After - A Cinderella story)

lunedì 14 settembre 2009

Primo giorno di scuola

"Ottimo è quel maestro che, poco insegnando, fa nascere nell'alunno una voglia grande di imparare."
(Arturo Graf)

sabato 12 settembre 2009

Per il matrimonio di #5

"Il peso di queste fedi d'oro
- così disse - non è il peso del metallo.
Questo è il peso specifico dell'essere umano,
di ognuno di voi
e di voi due insieme.
Ah, il peso proprio dell'uomo,
il peso specifico d'un essere umano!
Potrebbe essere ancora più gravoso
e insieme - più inafferrabile?
E' questo il peso della gravità costante
legata al nostro breve volo.
Il volo prende forma di spirale, di ellisse - la forma del cuore...
Ah, il peso specifico dell'uomo!
Questa incrinatura, questo groviglio, questo fondo,
questo appigliarsi, quando diviene tanto difficile
distogliere il cuore, il pensiero.
E in mezzo a tutto questo - la libertà,
una libertà, talvolta follia,
la follia di libertà che si impiglia nel groviglio.
E in mezzo a tutto questo - l'amore
che sgorga dalla libertà
come una sorgente dal suolo.
[...]
Così parlò quello strano orefice"


(Karol Wojtyla, La bottega dell'orefice)

mercoledì 9 settembre 2009

Fermati a riflettere!

"Quando la vita comincia a correre più veloce della nostra mente e non abbiamo più il tempo di ragionare prima di agire, è giunto il momento di dirci, o che qualcuno ci dica, «fermati a riflettere». Altrimenti le nostre riflessioni saranno sempre a posteriori, a fatti compiuti, mentre la riflessione - cioè l'esercizio della ragione applicato alla nostra vita - deve stare alla base del nostro agire per individuare, scegliere il meglio per noi."
(Miguel Ángel Martí García, L'intimità)

lunedì 7 settembre 2009

"Come vorrei essere io il dono"

"Regalo, dono, offerta?
Simbolo puro, segno
che voglio darmi a te.
Che dolore, separarmi
da ciò che ti offro,
che ti appartiene
senz'altra meta ormai
che essere tuo, di te,
mentre io resto
sull'altra riva, solo,
ancora così mio.
Come vorrei essere
quello che io ti do
e non chi te lo dà"

(Pedro Salinas)

sabato 5 settembre 2009

Felicità e vita quotidiana

"Se vogliamo essere felici dobbiamo essere realisti. Probabilmente non vinceremo mai alla lotteria né conosceremo l'ammirazione del mondo intero. La nostra vita è così normale che non passeremo alla storia né il nostro nome verrà ricordato nel corso dei secoli. Perciò non dobbiamo puntare lo sguardo sulle cose straordinarie, ma sulla quotidianità, su quel che accade giorno dopo giorno. Su questa linea, santa Teresa affermava che Dio lo si trova tra le pentole [...]"

(Julia Sanz, Soprattutto la felicità, in Fogli n. 323/24)

martedì 1 settembre 2009

Il paradosso della vera amicizia

Amicizia vera tra due persone è quella in cui ognuno dei due si dona all'altro, per aiutarlo ad essere migliore di quanto già non sia e diventando in ciò migliore egli stesso.

"Un paradosso, questo della propria felicità ottenuta cercando la felicità dell'amico? Può darsi, ma la bellezza dell'amicizia è anche questa: imparare a vivere - ad abitare quasi - nel paradosso, senza smettere un istante di stupirsi."
(Alessandro Zaccuri, L'amicizia, in Fogli n. 118/19)