“— E che dire, — seguitò St. Clare, parlando in astratto ma con molta emozione, — di qualcuno che, chiamato invano dal suo cuore, dalla sua istruzione, dai bisogni della società, a qualche nobile scopo si è contentato di andare alla deriva, sognatore inutile e spettatore neutrale delle lotte, delle angosce e delle ingiustizie degli uomini, quando avrebbe potuto fare la sua parte?
— Direi, — osservò la signorina Ophelia, — che dovrebbe pentirsi e cominciare adesso.
— Sempre pratica e dritta allo scopo! — commentò St. Clare col volto illuminato da un sorriso. — Tu non mi lasci mai tempo per le considerazioni generali, cugina mia: mi riporti in quattro e quattr’otto al tempo presente; hai sempre in mente una specie di eterno adesso.
— Adesso è il solo tempo che mi appartiene. —”
— Direi, — osservò la signorina Ophelia, — che dovrebbe pentirsi e cominciare adesso.
— Sempre pratica e dritta allo scopo! — commentò St. Clare col volto illuminato da un sorriso. — Tu non mi lasci mai tempo per le considerazioni generali, cugina mia: mi riporti in quattro e quattr’otto al tempo presente; hai sempre in mente una specie di eterno adesso.
— Adesso è il solo tempo che mi appartiene. —”
(Harriet Beecher Stowe, La capanna dello zio Tom)
2 commenti:
"Adesso è il solo tempo che mi appartiene"- non ci crederai ma ce l'ho scritta in camera...
Grande!
Dovrei farlo anch'io, per ricordarmelo più spesso:
"Adesso è il solo tempo che mi appartiene."
A prestissimo!!
;-)
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