martedì 28 dicembre 2010
sabato 25 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
mercoledì 22 dicembre 2010
Pensieri positivi
venerdì 17 dicembre 2010
L'inverno dell'amore
Dopo esserci amati e guariti durante il buio inverno dell’amore, ritorna inevitabilmente la primavera. Ancora una volta nascono in noi sentimenti di speranza, di amore e di infinite possibilità. Grazie all’opera di risanamento interiore e all’esplorazione della nostra anima, di cui ci siamo occupati durante l’inverno, siamo di nuovo in grado di aprire i nostri cuori per vivere la primavera dell’amore.”
(John Gray, Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere)
martedì 14 dicembre 2010
L'autunno dell'amore
(John Gray, Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere)
segue..
sabato 11 dicembre 2010
L'estate dell'amore
Sorgono così frustrazioni e delusioni; le erbacce devono essere sradicate e le piante hanno bisogno di dosi supplementari di acqua per non avvizzire sotto il sole. Dare e ricevere amore non è più così facile. Scopriamo che non siamo sempre felici e che non sempre ci sentiamo ben disposti. La realtà non è all’altezza delle aspettative.
A questo punto molte coppie cadono preda della disillusione. Non vogliono lavorare per costruire un rapporto sano e irrealisticamente desidererebbero che fosse sempre primavera. Biasimano il loro partner e rinunciano alla lotta. Ciò che non capiscono è che l’amore non è sempre facile; a volte per tenerlo vivo bisogna faticare sotto un sole incandescente. Nella stagione estiva dell’amore, dobbiamo prestare la massima cura alle necessità del nostro partner e, al tempo stesso, chiedere e ottenere l’amore di cui abbiamo bisogno. Nulla di tutto questo avviene automaticamente.”
lunedì 6 dicembre 2010
La primavera dell'amore
(John Gray, Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere)
segue..
venerdì 3 dicembre 2010
Le stagioni dell'amore
(John Gray, Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere)
segue..
lunedì 29 novembre 2010
Grazie x 3!
domenica 28 novembre 2010
Avvento
(Jan Pietraszko)
sabato 20 novembre 2010
Ascoltare uno sfogo
(Miguel Ángel Martí García, L’intimità)
mercoledì 3 novembre 2010
Umore o amore?
(Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte rossa come il sangue)
martedì 2 novembre 2010
2 Novembre
io sono solo andato nella stanza accanto.
Io sono io.
Voi siete voi.
Ciò che ero per voi lo sono sempre.
Parlatemi come mi avete sempre parlato.
Non usate un tono diverso.
Non abbiate l’aria solenne o triste.
Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme.
Sorridete, pensate a me, pregate per me.
Che il mio nome sia pronunciato in casa come lo è sempre stato.
Senza alcuna enfasi, senza alcuna ombra di tristezza.
La vita ha il significato di sempre.
Il filo non è spezzato.
Perchè dovrei essere fuori dai vostri pensieri?
Semplicemente perchè sono fuori dalla vostra vista?
Io t’aspetto. Non sono lontano.
Esattamente all’altro lato della strada.
Ti vedo, va tutto bene.”
(Charles Péguy)
mercoledì 27 ottobre 2010
Difficoltà
(Chaim Potok, Il dono di Asher Lev)
giovedì 21 ottobre 2010
La forza più grande sulla Terra
martedì 19 ottobre 2010
Letture
mercoledì 13 ottobre 2010
I dettagli
«Tornerai presto a suonare?»
«Non vedo l’ora...»
Fa le domande sui dettagli. Solo chi fa domande sui dettagli ha provato a sentire cosa sente il tuo cuore. I dettagli. I dettagli: un modo di amare davvero.”
(Alessandro D’Avenia, Bianca come il latte rossa come il sangue)
martedì 12 ottobre 2010
Senza parole
(Josemaría Escrivá, Amici di Dio)
martedì 5 ottobre 2010
5 Ottobre - Giornata mondiale degli insegnanti
domenica 3 ottobre 2010
Sapore di primavera
nel cuore dell'inverno, e so
che la primavera sta arrivando.
I miei ruscelli prenderanno a scorrere
e la piccola vita che dorme dentro me
salirà in superficie al primo richiamo.”
(Kahlil Gibran)
venerdì 1 ottobre 2010
mercoledì 29 settembre 2010
L'amore secondo Bill Parrish
«E che cos’è?».
«Un’inconsulta infatuazione che per il momento hai voglia di concederti. Manca tutto ciò che più conta».
«Sarebbe cosa?».
«Fiducia, responsabilità, assumerti il peso delle scelte e dei sentimenti, passare il resto della vita tenendo fede a questi e soprattutto.. non ferire l’oggetto del tuo amore».
«Così è questo l’amore secondo William Parrish?».
«Moltiplicalo all’infinito, portalo negli abissi dell’eternità e vedrai appena uno spiraglio di quello di cui parlo».
[...]
«Ho amato Susan dal primo momento in cui è nata e la amo sempre con lo stesso affetto. Quello che sogno è un uomo che sappia amarla, che sia degno di lei, che sia di questo mondo, di questo tempo, che abbia la grazia, la compassione e la forza di starle accanto mentre lei avanza in questa bella cosa chiamata vita».”
(dal film Vi presento Joe Black)
lunedì 27 settembre 2010
Come lo sai che ti ama?
«Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene».
«Qual è?».
«No, non è una cosa sola. È un'idea, Joe. E’ solo.. Ehm.. E’ come.. conoscere i segreti dell'altro, i più profondi.. nascosti.. segreti».
«Quelli più profondi e nascosti?».
«Sì. E poi.. si è liberi».
«Liberi?».
«Sì, liberi. Liberi di amarsi l'un l'altro completamente, totalmente, solo.. senza paura. Non c'è niente che l’uno non sappia dell'altro e.. va bene».”
(dal film Vi presento Joe Black)
mercoledì 22 settembre 2010
Difficoltà
sabato 18 settembre 2010
lunedì 13 settembre 2010
L'arte di ascoltare
(Plutarco, L’arte di ascoltare
in Francesco Romano, Figli di questo tempo)
lunedì 6 settembre 2010
L'intimità costitutiva
"IL saggio (...) anche se ha un grande affetto per gli amici e li ama come e più di se stesso, porrà sempre dentro di sé il termine di ogni bene e ripeterà ciò che disse Stilbone, quello Stilbone che Epicuro rimprovera nella sua lettera. La sua città natale era stata presa; egli aveva perduto la moglie e i figli. Mentre solo, e tuttavia felice, usciva fuori dalla città incendiata, gli fu chiesto da Demetrio se avesse perduto qualcosa. «Tutti i miei beni - rispose - sono con me». Ecco un uomo forte e coraggioso che vinse il suo stesso vincitore. «Non ho perduto nulla» egli disse, e costrinse l’altro a dubitare se avesse veramente vinto. «Tutti i miei beni sono con me»"*”
*L. A. Seneca, L’arte di vivere
(Francesco Romano, Figli di questo tempo)
martedì 31 agosto 2010
La preghiera è inutile
“Mi rendo conto che il titolo di questa pagina è provocatorio e potrebbe essere male inteso.
Ma tu cerca di seguirmi in questo semplice ragionamento.
Fatti una domanda: quale madre sarebbe contenta di sentirsi dire da suo figlio che il bacio con la quale egli la saluta è per lui "utile" per qualche secondo fine: supponiamo per essere perdonato della sua ultima disobbedienza, o per ottenere la mancia o un regalo?
Perché devi pensare che Dio sia così meschino da compiacersi di una preghiera "a contratto" o addirittura "a ricatto"?
In un mondo in cui la vita umana è sempre più esposta alla dimensione quasi esclusiva dell’utile commerciale e della legge della produttività, per cui vale solo quanto produce qualcosa di buono e quanto è commercialmente valutabile in termini di convenienza, la custodia degli spazi residui della gratuità, della gratitudine, del dono disinteressato, diventa sempre più necessario alla sopravvivenza di qualcosa che possa dirsi veramente umano.
A che cosa "serve" una sinfonia di Beethoven o un capolavoro di Michelangelo?
La preghiera dovrebbe essere qualcosa di diverso e "servire" a qualcosa d’altro?
Essa fa parte dell’ordine dei fini e non dei mezzi: non va strumentalizzata e resa "utile" per qualcosa d’altro, fosse pure la famosa "salvezza dell’anima".
So che ci sono stati dei santi che hanno scritto interi trattati spirituali su "Il gran mezzo della preghiera". Continuo a ritenere, tuttavia, che è necessario capire bene quanto si vuol dire con questa espressione. In realtà la preghiera è preziosa e produce un bene immenso che è appunto la partecipazione alla suprema "inutilità" di un Dio che è amore gratuito, e incondizionato dono di sé.
La preghiera cambia il tuo cuore, guarisce le tue ferite, consola la tua vita, purifica i tuoi pensieri, ti apre all’accoglienza dei doni di Dio, arriva perfino ad ottenere miracoli: ma tutto questo avviene solo quando è preghiera autentica, cioè quando l’efficacia del "gran mezzo" della preghiera scaturisce dalla sua autenticità di puro e semplice atto d’amore per il Signore, e come tale rifiuta ogni considerazione magica o superstiziosa del rapporto strumentale tra prestazione religiosa offerta e beneficio ottenuto.
Ti sembra possibile credere a un Dio che vive e compie ogni cosa per puro suo interesse personale? Un Dio che avrebbe il suo tornaconto dalla nostra obbedienza alle sue leggi e si nutrirebbe del fumo dei nostri olocausti e dei nostri sacrifici, come se ne avesse fame?
Già la predicazione profetica, nella antica alleanza, annunciava la falsità radicale di questo modo di concepire e di vivere il culto e la preghiera.
[...] Che la tua preghiera sia sempre un arrendersi sfiduciale nella bontà del Padre che sa cosa è buono per te, anche se è bello che tu, nella tua fiducia filiale, gli chieda ciò che ritieni per te desiderabile.”
(Mons. Diego Coletti, Pregate, fratelli e sorelle...)
lunedì 30 agosto 2010
Essere innamorati 2
Al pari del cosmo, anche noi siamo resi «completi». Anche noi brilliamo di splendore - di forza, di vigore, di contentezza - inusitato.”
(Tomás Melendo Granados, Otto lezioni sull’amore umano)
domenica 29 agosto 2010
Unico e irripetibile
(Miguel de Unamuno)
sabato 28 agosto 2010
Avere iniziativa
«Voglio che tu abbia iniziativa, che non ti abitui alle cose “normali”, alla routine, a segnare il passo. Per questo devi sforzarti di analizzare e criticare costantemente ciò che leggi e ciò che ti dicono.
Devi dialogare con i tuoi compagni, con i tuoi insegnanti e anche con i tuoi libri. Non puoi essere un semplice spettatore, un elemento passivo. E’ molto bello che tu pensi che con il tuo lavoro stai rendendo il mondo sempre migliore.
Non si può non far niente o fare solo quello che sei obbligato a fare, senza sapere perché lo fai, senza cercare di migliorare in quello che fai, senza pensare al bene degli altri.
Non bisogna essere come delle pecore, senza opporsi a ciò cui sei contraria, lasciandosi trascinare. Bisogna ampliare le proprie vedute. Bisogna avere spirito di iniziativa, non cambiare il proprio parere a seconda di ciò che gli altri pensano».”
(Michele Dolz, La primavera di Valeria)
venerdì 27 agosto 2010
"Senza altro motivo che l'amore stesso"
(P. Hernán, Grazie, Italia!)
martedì 24 agosto 2010
Falsa libertà
E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari, e non più rispettato; che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, la stessa considerazione dei vecchi, e questi, per non parer troppo severi, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno.
In mezzo a tanta licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia.”
(Platone, La Repubblica, libro VIII)
lunedì 23 agosto 2010
Essere innamorati
domenica 8 agosto 2010
Gracias a la vida
Gracias a la vida,
Gracias a la vida,
Gracias a la vida,
Gracias a la vida,
Gracias a la vida,
Gracias a la vida,
(canzone colombiana)
venerdì 30 luglio 2010
Mondo dorato
(Chaim Potok, Il dono di Asher Lev)
giovedì 29 luglio 2010
Sforzo e soddisfazione
Lui, mangiando, ascoltava col sorriso, e si sentiva a poco a poco rinfrancare. Lei seguitò, gomiti sul tavolo e mento tra le mani: «Sai, ho pensato a tante cose in questi ultimi giorni. Prima, avevo la mente ostruita, anchilosata. Ma appena ci siamo rimessi d'accordo tutto m'è parso così chiaro. E' solo quando le cose che vogliamo ottenere richiedono da parte nostra un grave sforzo che diventano preziose. Quando ti cadono in grembo non danno soddisfazione. Ricordi ad Aberalaw, quando incontravi tante difficoltà... Adesso, mi pare che tutto ricominci, per noi. E' questa, la vita che ci vuole per noi due. E sono tanto felice!»
«Davvero, Tina? Fa piacere sentirti parlare così.»
Ella lo baciò. «Mai stata in tutta la mia vita più felice che in questo momento.»”
mercoledì 28 luglio 2010
martedì 27 luglio 2010
Felicità
lunedì 26 luglio 2010
sabato 24 luglio 2010
Luna
quanti sono i canti che risuonano,
desideri che attraverso i secoli
han solcato il cielo per raggiungerti,
porto per poeti che non scrivono
e che il loro senno spesso perdono.
Tu accogli i sospiri di chi spasima
e regali un sogno ad ogni anima.
Luna che mi guardi adesso ascoltami.
Luna tu,
che conosci il tempo dell'eternità
e il sentiero stretto della verità,
fà più luce dentro questo cuore mio,
questo cuore d'uomo che non sa,
non sa..
che l'amore
può nascondere il dolore,
come un fuoco
ti può bruciare l'anima.
tu rischiari il cielo e la sua immensità
e ci mostri solo la metà che vuoi
come poi facciamo quasi sempre noi,
angeli di creta che non volano,
anime di carta che si incendiano,
cuori come foglie che poi cadono,
sogni fatti d'aria che svaniscono,
figli della terra e figli tuoi,
che sai..
che l'amore
può nascondere il dolore,
come un fuoco
ti può bruciare l'anima.
Ma è con l'amore
che respira il nostro cuore,
è la forza
che tutto muove e illumina.
venerdì 23 luglio 2010
Motivazioni: carenza o crescita?
Rispetto alla relazione con l’ambiente, il soggetto guidato dai bisogni carenziali dipende ansiosamente da altre persone, ha paura di essere abbandonato e può diventare aggressivo; se stimolato da motivi di crescita si sente più libero, meno dipendente dall’ambiente e dagli altri, meno ansioso e bisognoso di lode e di prestigio. In particolare, nelle sue relazioni interpersonali egli può strumentalizzare le persone per ottenerne sicurezza, ammirazione e affetto, oppure può percepire e amare gli altri disinteressatamente per ciò che sono e non per ciò che gli possono offrire.
Ancora, il soggetto guidato dal bisogno di sicurezza si difende da ogni minaccia, ha paura di crescere e di essere indipendente e libero, e pertanto tende alla regressione; chi, invece, è dominato dalla tensione verso la crescita accetta e sviluppa le sue capacità, ha fiducia in sé e negli altri. Infine, la prevalenza dei motivi carenziali fa sì che il soggetto abbia paura di conoscersi per non perdere la stima di sé, sentirsi inferiore, debole o cattivo, e pertanto si difende ricorrendo ai vari meccanismi consci o inconsci per non entrare in contatto con verità spiacevoli e dolorose; se prevalgono, invece, i motivi di crescita, il soggetto non teme la verità su sé stesso e sulla realtà, non rifiuta il rischio della conoscenza, anzi la cerca per crescere di più e perfino per superare positivamente l’ansietà.”
giovedì 22 luglio 2010
22 Luglio - S.Maria Maddalena
martedì 20 luglio 2010
sabato 17 luglio 2010
Serata magica
Immaginate questo posto in una sera d’estate..
Immaginate un meraviglioso cielo stellato..
Immaginate degli attori muoversi e recitare, in quel posto e sotto quel cielo stellato, una commedia di Shakespeare..
Immaginate di essere con amiche pronte a sorprendervi ogni giorno di più..
Immaginate il vostro cuore colmo di gratitudine..
Immaginate..
..ed ecco un assaggio della serata di ieri.
“Quando sarà giunto il tempo di polenta e chiodini, ci ricorderemo di questa estate ed avrà il sapore di questo splendido modo che abbiamo avuto di stare insieme...” :-)
Grazie di cuore!
giovedì 15 luglio 2010
Francesco
che devi morire tra mille tormenti?
Sai che il tormento è una voce?
Sai che il dolore canta?
Io mi sono chinato sopra di te,
ho lavato le tue piaghe
e ho scoperto la musica,
la musica del dolore.
E te l'ho anche detto,
e tu mi hai guardato
come si guarda un pazzo.
Non hai creduto che tu,
nascosto nell'immondizia,
potessi darmi fremiti d'amore.”
(Alda Merini, Francesco. Canto di una creatura)
mercoledì 14 luglio 2010
Speranza e lotta
“Con monotona insistenza si sente ripetere il ritornello piuttosto logoro che “la speranza è l’ultima a morire”, come se la speranza fosse un appiglio per andare avanti senza complicazioni, senza inquietudini di coscienza; o come se fosse un espediente per rimandare sine die la necessaria rettifica di condotta, la lotta per raggiungere mete nobili [...].
Direi che questa è la via per confondere la speranza con la comodità. [...] l’ambizione più alta si riduce a evitare ciò che potrebbe modificare la tranquillità - apparente - di una mediocre esistenza. Quando l’anima è timida, rattrappita, pigra, la creatura si riempie di sottili egoismi e si accontenta che i giorni e gli anni trascorrano sine spe nec metu, senza le aspirazioni che esigono sforzo, senza i sussulti della lotta: ciò che importa è evitare il rischio dei dispiaceri e delle lacrime. Quanto si è lontani dall’ottenere qualcosa se si è perso il desiderio di possederlo, per timore del prezzo da pagare per la sua conquista!
C’è poi l’atteggiamento superficiale di coloro che - [...] - fanno poesia facile sulla speranza. Incapaci di affrontare sinceramente se stessi e di dichiararsi per il bene, riducono la speranza a un miraggio, a un ideale utopistico, alla semplice evasione di fronte alle angosce di una vita difficile. La speranza - la falsa speranza - diviene per costoro una frivola velleità, che non serve a nulla.”
(Josemaría Escrivá, Amici di Dio)
Quanto si è lontani dall’ottenere qualcosa se si è perso il desiderio di possederlo, per timore del prezzo da pagare per la sua conquista!
lunedì 12 luglio 2010
sabato 10 luglio 2010
C come Cuore
(Susanna Tamaro)
“E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va’ dove lui ti porta.”
(Susanna Tamaro, Va’ dove ti porta il cuore)
venerdì 9 luglio 2010
mercoledì 30 giugno 2010
Minuzie
Ma io, con grande pazienza, le ho insegnato che non c’è niente di importante quanto queste nostre piccole cose, queste minuzie.”
(David Grossman, Qualcuno con cui correre)
lunedì 28 giugno 2010
Alle donne..
Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del «mistero», alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta «sponsale», che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.”
(Giovanni Paolo II, Lettera alle donne)
sabato 26 giugno 2010
Oggi sposi
mercoledì 23 giugno 2010
“Sempre tu, al cento per cento”
(David Grossman, Qualcuno con cui correre)
sabato 19 giugno 2010
Arte e mistero
[...] Ogni violenza e pietà, ogni negazione e condivisione dell’alienità, ogni soppressione e celebrazione della cultura dell’estraneo sono in essa, rappresentate con suprema arte, in quell’ineguagliabile punto di conciliazione degli opposti che società arcaiche, nella loro inquieta ricerca intorno all’uomo, perseguivano seguendo vie misteriosissime. Dà l’arte di oggi - ogni arte - suggestioni di universalità paragonabili all’arte classica? Molto meno, di certo. Bisogna attingere ai vecchi maestri. Non trascurarli, almeno. Partire da loro. Dai messaggi di cui hanno disseminato la storia della nostra civiltà: le cui magie, ancora in parte non rivelate, l’accompagneranno fino alla sua fine.”
(Giovanni D’Alessandro)
sabato 12 giugno 2010
Fine scuola
A te.. che la prima ora del lunedì devi fare ai compagni il resoconto di tutto il weekend.
A te.. che la prima ora del lunedì dormi per riprenderti dal weekend.
A te.. che la prima ora del lunedì devi aggiornarmi sulla Samp.
A te.. che prima di tirare fuori il quaderno devono passare almeno 20 minuti dall’inizio della lezione.
A te.. che la penna la usi per tutto tranne che per scrivere sul quaderno.
A te.. che hai lasciato il ‘segno’ sul libro della prof convinto fosse quello di un compagno.
A te.. che ‘prof, oggi non ho i compiti perché non ho fatto in tempo a copiarli’.
A te.. che appena c’è un banco libero cambi posto.
A te.. che ‘la costanza non è il mio forte’.
A te.. che - più costante di così! - hai battuto il record di verifiche di fila con lo stesso identico voto (a saperlo le ultime avrei potuto fare a meno di correggerle.. ;-) ..).
A te.. che se ti viene in mente una canzone non puoi fare a meno di cantarla o fischiettarla qualunque cosa si stia facendo in quel momento in classe.
A te.. che cinque minuti dopo aver consegnato una verifica cominci a chiedere ‘prof, le ha corrette?’.
A te.. che ‘stressi’ in continuazione per venire alla lavagna.
A te.. talmente silenzioso che quasi non ti si nota in classe.
A te.. di cui porterò per sempre il ricordo inciso sul righello ;-).
A te.. che ogni tanto sento gridare per strada ‘prooooooof!’.
A te.. che non sei stato mio alunno, ma è come se lo fossi.
A te.. che non so dove e come trovi il tempo di fare tutto quello che fai oltre la scuola.
A te.. che con un semplice gesto mi hai riempito il cuore.
A te.. quasi irriconoscibile ora se ripenso al primo giorno di scuola.
A te.. di cui ho avuto il piacere di leggere articoli e poesie.
A te.. che con le tue domande (non lo sai, ma) qualche volta mi hai messo in crisi.
A te.. che con le tue ‘critiche’ mi hai aiutato ad essere migliore.
A te.. dal quale è più forse quello che ho imparato che quello che ho insegnato.
A te..
A voi tutti..
che mi avete sopportato e supportato in questo anno scolastico..
Perché crescono gli alunni..
ma crescono anche i professori..
Grazie!
Buona estate!
venerdì 11 giugno 2010
Pensieri di un adolescente
Chissà… sbaglio quotidianamente il congiuntivo e metto ogni due per tre i famosi “periodi ipotetici” che ci insegnano a scuola; penso ce ne sia bisogno in questo mondo pieno di false certezze. Un mondo in cui sei qualcuno se imiti lo stile del boss di turno, in cui tutto diventa più bello se Knut mangia la sua pappa o se Carla Bruni (come dice anche Cristicchi) appare sui nostri schermi.
Datemi qualcosa per vivere, datemi qualcosa in cui credere veramente. Senza sbattermi in faccia esempi o frasi vuote, di quelle ne ho fin troppe e se per caso io voglia trovarne altre mi faccio un giro su Google e ne trovo di altre, perfette anche per spacciarle come mie.
Mi sveglio ogni mattina, sfido lo specchio come sempre, tanto vince lui, ricordandomi che non sono neanche lontanamente il più bello del reame, mi lavo i denti, non sono capace di usare il filo interdentale, le gengive diventano paonazze. Sangue. Mi devo rilavare i denti.
Non voglio fare colazione, ho mangiato troppo ieri, tra Mc e la cena coi nonni; niente da fare, mi devo sorbire la mia aranciata e il mio toast, mettermi le lenti a contatto (naturalmente sbagliando e mettendo ciascuna nell’occhio sbagliato) e uscire e prepararmi alla battaglia interurbana sul bus. So già cosa troverò: facce scure su libri che sembrano rimproverare i loro possessori di non averli sfogliati ore o addirittura giorni prima, nei casi più disperati si può parlare anche di mesi. Sì, troverò anche molte ascelle…è bello essere alti a volte. So di sicuro quello che non troverò: un posto per sedermi.
Finalmente esco davanti alla scuola. Dalla padella alla brace?
Passa il tempo, lento, veloce, giocoso, noioso, strano. E rieccomi davanti al computer a farmi gli affari degli altri su Face. Ma perché lo faccio? Sinceramente, oltre a parlare con gli amici, cosa faccio?
Basta. Vado a dormire. Prego lassù tra le tante cose che il mio sonno sia pieno di sogni. Perché almeno possa sognare ad occhi chiusi.
Non è vero che noi giovani non abbiamo speranze, ne abbiamo da vendere a iosa, di obbiettivi non così tanti, ma anche quelli fanno presenza. Ma se siamo in un mondo in cui tutti ti stendono il tappeto rosso per poi dirti “Sono costernato, ma non posso farla entrare”, smontando tutto quello che tu avevi costruito con poche parole, smentendo tutto ciò che loro ti avevano detto dietro ai pixel della TV. E’ vero non siamo tutti santi, tutte povere pecorelle smarrite, ma non vedo pastori pronti a riportarci sulle spalle facendo festa con gli altri per averci ritrovati. Siamo ribelli tanto quanto ogni uomo che ricerca sé stesso. Siamo amorfi tanto quanto un uomo che non ha una vera ragione di vita. Sono stanco di vedermi davanti così tanti bivi, di sentirmi dire che ho tante qualità da sfruttare per poi rischiare di scegliere quella più conveniente, non la più allettante per me e buttare la mia vita in un fiume scemante di rimpianti.
Voglio dare qualcosa a questo mondo, voglio poter urlare con gli altri le mie capacità, poter aiutare altri a fare lo stesso. Se c’è bisogno di sudare, di cadere per poi rialzarsi, di rischiare, di vedermi passare davanti altri, di perdere qualcosa anche d’importante sono pronto. Chi mi ama mi seguirà, spero.
O dovrò perdere anche dei “seguaci”? Spero di no, maledetto mondo.
Dài che domani è sabato.”
(The Actor, Riflettere per crescere - Aspirazioni o illusioni?)
giovedì 10 giugno 2010
martedì 8 giugno 2010
Crescere
Queste ed altre cose ancora sentiva nel suo cuore Talos, lo zoppo.”
(Valerio Manfredi, Lo scudo di Talos)
sabato 5 giugno 2010
domenica 30 maggio 2010
Un vero uomo
«Oh, padre, sai bene che un guerriero non può certo tenere conto di queste cose.»
«Sì, figliolo, questo è quello che comunemente si ritiene, ma ricorda che un vero guerriero è un vero uomo e un vero uomo ha membra salde, mente pronta e anche cuore: senza una di queste cose l’armatura che ti ricopre non è altro che un guscio vuoto.»”
(Valerio Manfredi, Lo scudo di Talos)
venerdì 28 maggio 2010
“Come un canto, come l’arte più grande...”
Mi avvicinai alla scrivania, aprii la busta e ne tolsi la lettera. Era scritta a mano. La calligrafia - yiddish e ebraico in inchiostro nero, un po’ tremolante ma chiara e marcata - attraversava in pendenza il foglio color crema della carta da lettera personale del Rebbe. In alto a destra, la data in ebraico e l’indicazione della lettura settimanale della Torah. E poi il corpo della lettera:
Al mio caro Asher Lev i miei saluti e la mia benedizione:
Tuo padre, possa egli vivere a lungo in salute, ti porterà questa lettera con l’aiuto di Hashem, sia benedetto.
Tu e la tua famiglia occupate molto spesso la mia mente e il mio cuore. Mi vedo davanti agli occhi il tuo volto pallido e stanco e so che cosa sopporta un artista dentro di sé per quanto il suo comportamento sia allegro e alta la sua risata. E tu, caro Asher, sopporti non solo i tormenti della tua arte ma anche il peso delle tue responsabilità verso i ladover. Ti abbiamo ferito, eppure sei legato a noi. «Dovesse anche uccidermi, avrò fede il Lui».
Tutti i saggi sanno che esistono mondi e sfere infinite, e su ogni sfera diecimila creature celesti, esseri senza fine, senza numero, tutti emanati dall’unico atto di creazione. La bocca non può esprimerlo, la mente non può afferrarlo. E tra gli stessi esseri celesti vi sono gradi e categorie senza fine, sempre più alti - e tutti posseggono la saggezza, e tutti riconoscono il loro Creatore. Ma il nostro piccolo mondo, il nostro mondo che soffre, così vicino alla più bassa delle sfere e con la sua mescolanza di bene e male a causa del peccato di Adamo ed Eva - come può il nostro mondo continuare a esistere? Che cosa crea l’armonia tra il mondo superiore e quello inferiore? Questo, mio Asher, è forse l’enigma più difficile.
Asher Lev, i maestri ci dicono che questa armonia è la creazione speciale di individui che si impegnano in certe azioni per amore di quelle stesse azioni. Tali azioni si levano come un canto, come l’arte più grande, a tutte le sfere. E quando gli esseri celesti odono questo canto, accettano gioiosamente il giogo del Regno dei Cieli, ed esclamano all’unisono: Santo! Santo! Santo! - e vi è pace in tutto il creato, pace in tutto Israele, e inizia la fine dell’esilio.
Asher Lev, in nome di mio padre e del padre di mio padre prima di lui, in nome dei santi Rebbe che parlano e agiscono mio tramite ti do la mia benedizione perché tu abbia saggezza e forza.
Possa la redenzione finale giungere presto alle genti di Israele e a tutto il mondo. Amen.
La sua firma.
Rimango seduto nel silenzio della stanzetta, con la luce fioca e l’aria stagnante, e rileggo la lettera. Che cosa crea l’armonia tra il mondo superiore e quello inferiore? ... azioni per amore di quelle stesse azioni ... si levano come un canto, come l’arte più grande...”
(Chaim Potok, Il dono di Asher Lev)
lunedì 24 maggio 2010
Un varco tra le nubi
sabato 22 maggio 2010
L'opera delle tue mani
se tieni tra le mani questa lettera, allora sono accadute due cose.
Io sono andato al Vero Mondo e tu hai acconsentito ad assumerti la responsabilità per il futuro della mia collezione d’arte. Il Padrone dell’Universo, nella Sua infinita saggezza, mi ha chiamato a Sé e io accetto il Suo giudizio con fede e umiltà.
Ho chiesto che tu assuma la responsabilità di amministrare la mia collezione d’arte perché non mi fido che lo facciano i miei figli. Non sono cattivi figli, ma non capiscono il vero valore di una collezione simile. Al contrario tu, mio Asher, saprai che cosa farne. Tu sai che tanta bellezza, sebbene nata dall’anima e dalla mente dei gentili, può servire a esaltare il nome e la presenza del Padrone dell’Universo. Sin da quando ti ho fatto visita nel tuo appartamento di Parigi e nella tua casa nel sud della Francia, dove ho visto la tua collezione d’arte appesa alle pareti, sono vissuto nella speranza che forse non esistano due regni, il mondo sacro di Dio e il mondo profano dell’arte dei gentili, ma che anche la grande arte possa esistere per amore del cielo. E’ mio desiderio, nipote mio, che nell’occuparti di queste opere d’arte tu abbia sempre presente il Padrone dell’Universo. Possano queste opere trasformarsi nell’«opera delle Mie mani, a Mia gloria». Mio Asher, ti ringrazio per tutti gli anni in cui ho avuto la benedizione di poter contemplare gioiosamente l’opera delle mani umane. Ti auguro le più grandi creazioni di Dio, la saggezza e il buon cuore, dal momento che ti occupi delle più belle creazioni dell’uomo. [...]. Tuo zio, che ti vuole bene e ha sempre ammirato e amato l’opera delle tue mani.”
venerdì 21 maggio 2010
La fortuna di avere amici veri
ma tu sei al mio fianco
Siamo tu ed io nella notte
un caro amico come te.”
(Sting & David Hartley, Un caro amico come te - Soundtrack Italiano,